sabato 30 giugno 2018

Cosa ho letto a giugno?

Letture di giugno
By Wuthering Heights 
















Inauguro finalmente una rubrica molto utile per me, affinché io possa fare il punto delle mie letture ogni mese, e dare qualche informazione ai curiosi.


Giugno è stato un mese di gratificanti nuove scoperte. Ho letto otto libri e sono contenta delle scelte che ho fatto. Ho esplorato maggiormente la letteratura francese contemporanea, ho scoperto una bravissima autrice fantasy, ho conosciuto l’ultima delle sorelle Brontë e affrontato il primo Philip Dick. Ho anche cercato di apprezzare la lettura tramite kobo e ci sono abbastanza riuscita. 


Iniziamo dai francesi: ho letto La peste di Albert Camus ( scrittore francese premio Nobel ) e poi Limonov di Emmanuel Carrère. Avevo sentito parlare del libro di Camus come di una sorta di distopia, e per questo mi ero interessata. Quando ho iniziato a leggere mi sono accorta subito che il tono della prosa prometteva una narrazione profonda, capace di toccare le corde più intime di qualsiasi lettore attento e sensibile. Così è stato per me. La peste si è rivelato essere un capolavoro, uno studio attento dell’animo umano quando si trova nei momenti di disperazione più profonda. Infatti l’epidemia di peste che scoppia nella città di Orano è una metafora perfetta del deterioramento oppure dell’innalzamento dell’anima di un uomo durante le avversità più dure. E’ da leggere per questo e anche per l’incisività della prosa di Camus; le descrizioni dell’agonia di uomini donne e bambini rimangono impresse nei pensieri per tanto tanto tempo. 
Limonov invece è tutt’altro. Avevo già conosciuto il suo autore, leggendo L’avversario, ma sono stata conquistata sul serio soltanto adesso. Limonov è un libro davvero unico: romanzo d’avventura, saggio, biografia; se dovessi affiancargli della musica sarebbe sicuramente hard rock, heavy Metal, a tratti pezzi disco. 
Il personaggio al centro del libro è reale, Eduard Limonov. Uomo russo che ha vissuto una vita avventurosa e incredibile. Ecco qualcuna delle sue tante personalità: giovane teppista, poeta nei bassifondi moscoviti, avventuriero squattrinato a New York, scrittore a Parigi, capo di un movimento politico, prigioniero nelle carceri russe. 
La prosa di Carrère è senza filtri, ricalca e segue la personalità del personaggio di cui si occupa. Siamo attirati in un viaggio interessante, scopriamo un sacco di cose nuove, leggiamo pagine e pagine molto documentate sulla politica e storia russa recente. Considero Limonov un libro iconico, divertente, drammatico, pungente. Assolutamente da leggere.


Il mio glorioso ritorno al fantasy ( genere con cui sono cresciuta e che ho sempre amato ) è avvenuto con una trilogia inedita in Italia ( eccetto per il primo volume: Tenebre e ghiaccio. )
Sto parlando della Shadow and Bone Trilogy, a cui si fa riferimento anche con il nome The Grisha Trilogy. L’autrice è Leigh Bardugo, nota anche per aver scritto un libro su Wonder woman edito nel nostro paese da Fabbri. 
Da molto tempo non leggevo ben tre libri - una trilogia - di seguito. Purtroppo non tutte le proposte fantasy e Young adult sono all’altezza delle aspettative. 
I libri di Leigh Bardugo mi hanno piacevolmente stupita. A partire dall’ambientazione ( la Russia ) alla mitologia / religione, alle misteriose figure di personaggi buoni e cattivi, mi sono trovata sempre curiosa e mai annoiata. Ottimo intrattenimento, una prosa ben fatta e sopratutto tanta cura per i particolari. Ne parlerò in un articolo più avanti per essere precisa e particolareggiata in qualcosa che ho davvero apprezzato.



Dal fantasy alla fantascienza! Ho recuperato La svastica sul sole di Philip Dick. 
Trovo molto interessanti le argomentazioni fantascientifiche, fantapolitiche; mi piace riflettere sulla storia del pianeta, su quello che è stato e quello che potrebbe essere. Per questo motivo, mi hanno detto, non potevo che leggere un grande scrittore americano come Philip Dick.
La trama del libro parte da un presupposto inquietante: ( ma chi non c’ha mai pensato almeno una volta?) e se fossero state la Germania e l’Italia a vincere la seconda guerra mondiale come sarebbero andate le cose?  
Il mondo immaginato da Dick è un mondo martoriato, campi di concentramento hanno distrutto l’Africa e i pochi afroamericani rimasti sono ridotti allo stato di schiavi; il mar  Mediterraneo non esiste più; i giapponesi e i nazisti si dividono il mondo mentre gli italiani hanno preso solo le briciole.
Mi è piaciuta molto gran parte della narrazione. Mi giungeva forte e chiara, mentre leggevo, l’eco di una intelligenza acuta e brillante - quella dello scrittore.
Purtroppo il finale non mi ha entusiasmato come la parte principale del libro. Ho avuto come la sensazione di desiderare qualcosa di esplosivo che non c’è stato assolutamente. 
Rimane comunque un libro molto interessante, brillante nel descrivere debolezze e vanità umane; attento nel rappresentare tanti microcosmi in un macrocosmo inquietante - mostruoso.



Di sole cento pagine, ma amarissimo e potente, Ieri della scrittrice Agota Kristof. 
Lei è l’autrice del famoso Trilogia della città di K, un libro ancora più potente e violento di quello che ho letto questo mese. 
Ieri racconta, sempre con lo stile acuminato e asciutto di Agota Kristof, la storia di Tobias - un uomo profondamente infelice. Esule dalla propria patria, esule da sé stesso proprio perché perennemente infelice, l’uomo del libro si dice abbia ucciso padre e madre in tenera età e sia poi scappato di casa. La madre di Tobias  era una prostituta, il padre uno dei suoi clienti.
Lui vive nell’attesa di Line, la donna che ha immaginato e che da sempre ama. L’unica creatura che potrebbe completarlo e renderlo felice, se mai dovesse arrivare.
Tutto il libro è tratteggiato con atmosfere pesanti, basti pensare alla noiosa e alienante vita in fabbrica o alla natura fangosa e alla casetta spoglia. Ogni pagina di questo libro è come un pugno, riesce a raggiungere i pensieri più intimi del lettore. E ovviamente il lieto fine non esiste. Non potrebbe. 
Una perla.
Leggetelo.



Infine parliamo di altro; ho letto finalmente Agnes Grey di Anne Brontë. 
Anne è la più giovane delle tre sorelle e sempre viene considerata un passo indietro alle più famose e lette Charlotte e Emily. Io che sono una grande fan di Charlotte, sopratutto, non avevo ancora letto niente di Anne. 
Il libro racconta le vicissitudini di una giovane istitutrice e la trama è molto lineare. Agnes, una creatura innocente, obbediente, ma anche molto istruita, si ritrova a fare esperienza in casa di due ricche famiglie. Lei, che è troppo giovane e poco autorevole, faticherà non poco per trarre del buono dal suo lavoro.
Quello che considero più apprezzabile e il punto forte del libro, è il piglio critico e ironico che si accende, nella autrice, quando c’è da fare una valutazione molto giusta nei confronti della vanità e della vuotezza dell’aristocrazia inglese. 
Oltre a questo viene raccontata una delicata storia d’amore che però rimane in disparte.
Aspetto di leggere l’altro romanzo di Anne Brontë per farmi una idea precisa su di lei, ma per adesso sono contenta di averla letta. Un’altra positività del romanzo - per giunta anche corto - è la prosa semplice, schietta, quindi moderna. 


Queste sono state le mie letture di giugno. Ho anche iniziato la lettura de I tre moschettieri, ma continuerò a luglio. Cosa avete letto voi?

Nessun commento:

Posta un commento