giovedì 21 febbraio 2019

Resta con me, di Elizabeth Strout: recensione




Resta con me 
Elizabeth Strout
Recensione








Il 21 febbraio, torna in libreria Resta con me, romanzo che Fazi Editore aveva pubblicato già in due precedenti edizioni.

Elizabeth Strout è l'acclamata autrice del premio Pulitzer Olive Kitteridge, un romanzo scritto in modo magistrale che non si dimentica facilmente. Lo stesso si può dire di Resta con me, storia profonda che scava all'interno di temi difficili e anche scomodi.

In questo romanzo si parla di fede, perdita della fede, famiglia, eutanasia, di come il seme maligno del pettegolezzo possa rovinare qualsiasi cosa.

Ambientato nella cittadina di West Annett, nel Maine, definita una terra di pionieri rigidi e protestanti, dove uomini donne e bambini vivono all'insegna della sopportazione anno dopo anno, il libro ha come protagonista un giovane reverendo. Tyler Caskey ha sposato una bellissima donna e con lei si è trasferito nella città del suo primo incarico come ministro del culto.

Il giovane reverendo colpisce subito i parrocchiani per la sua indole carismatica e la retorica dimostrata nei sermoni; sermoni che impara a memoria e recita mentre è assiso sul pulpito.

Quando la bella moglie muore, la favola si tramuta in qualcosa di molto diverso. Il cielo inizia a sgretolarsi sopra il capo del reverendo. La "sensazione" di avere Dio vicino, di percepirlo attorno a se e in ogni cosa, perde la sua magia. Scompare. 

"Quando ogni aiuto vien meno e il conforto svanisce... resta con me, o Signore." 

Da questo inno, il preferito del protagonista, il titolo del libro.

Questa è la storia di un uomo che ha perduto la moglie, che ha perduto la fede e che sta vivendo un lutto. Il lutto, come viene detto nel libro, è una sorta di attacco per l'anima dell'uomo. Un attacco inspiegabile che lascia inebetiti. Ed è proprio questa sensazione di soffocamento e solitudine che emerge dal giovane reverendo; ecco una persona da cui tutti si aspettano un determinato comportamento, avere bisogno di quella protezione e comprensione che ha sempre destinato agli altri.

Nessuno è in grado di porgergli questa comprensione. Tyler Caskey continua a precipitare; è facile immaginare il personaggio scomparire all'interno di un pozzo il cui fondo è molto lontano se non inesistente.

Tuttavia c'è una eccezione. Connie Hatch, la sua domestica, è l'unico spiraglio di serenità da cui il reverendo riesce ad attingere. I suoi occhi verdi gli donano, anche solo per un attimo, la sensazione di familiarità di cui ha bisogno.

Ma nella cittadina di West Annett i semi del pettegolezzo iniziano a dare dei frutti. Il loro rapporto viene frainteso, ogni mossa del reverendo giudicata fino a metterlo su una immaginaria e dolorosissima gogna pubblica.

Scoppia lo scandalo, quando il segreto di Connie, un segreto custodito per anni e anni, viene scoperto, rivelato da lei stessa. Connie ha commesso degli atti abominevoli, irrimediabili, eppure è l'unica creatura in cui il reverendo Tyler Caskey riesce a rivedersi e a trovare un qualche conforto.

E' molto bello il lavoro che l'autrice ha fatto per parlare di fede. A parte le meravigliose citazioni che si trovano disseminate nel libro, è evidente l'esistenza di un pensiero limpido e non contaminato dal pregiudizio. La fede e l'amore possono essere trovati in luoghi dove nessuno si sognerebbe mai di cercare. A volte bisogna trovare il coraggio di mostrare le proprie lacrime in pubblico, imporre le proprie idee, per riuscire ad andare avanti e ritrovare quella Sensazione di vicinanza a Dio.

Un atto di coraggio può anche essere chiamato Fede, se viene compiuto al momento giusto. 

La prosa è eccellente. Non tutti gli autori riuscirebbero nell'interessare tanto un lettore a temi cupi, grigi, come possono esserlo il dubbio e la cattiveria in una cittadina di provincia. Elizabeth Strout ha il dono di una prosa avvolgente, qualsiasi cosa stia raccontando. 

Nessun commento:

Posta un commento