domenica 3 marzo 2019

L'annusatrice di libri: recensione



L'annusatrice di libri
Una favola per bibliofili
Recensione













Immaginate: siete dei bibliofili incalliti e potete leggere i libri con l’olfatto, immergendovi all’interno delle storie in un modo mai sperimentato prima. Da quale libro decidete di partire?
Forse un classico ottocentesco, ambientato in Inghilterra, con le sue brughiere profumate di erica? Questa sarebbe la mia scelta.

Adelina ha quattordici anni e vive nella Torino  del 1957 con la zia Amalia, una abbiente ma arida vedova.
Da poco tempo non riesce più a leggere, attività che ha sempre adorato, ma in compenso quando prende in mano un libro esso gli rivela i suoi segreti sotto forma di odori. La ragazzina viene trascinata con impeto in una esperienza olfattiva incredibile, quasi magica e sicuramente più unica che rara.

Nella elegante Torino di fine anni cinquanta è ambientata la favola dolce, divertente, di Desy Icardi, uscita in libreria il 28 febbraio per Fazi Editore.

Personaggi ben fatti e molto interessanti fanno da contorno ad una protagonista dall’innocenza pura e delicata.


La favola però è anche avvincente, avventurosa, perché dietro l’aspetto impeccabile di un padre di famiglia si nasconde uno spietato lupo. Il notaio Vergnano, padre di una compagna di scuola della protagonista, è in realtà un incallito cacciatore di tesori letterari. Cosa succederà quando questo trafugatore di libri antichi —  anche incomprensibili, inestimabili — metterà le mani sul talento di Adelina? Fino a dove può spingersi l’avidità umana?

La storia narra anche le avventure tragicomiche della zia Amalia e del suo passato di giovane donna alla ricerca di un abbiente matrimonio cittadino.

Così ci ritroviamo a leggere di entrambe le donne e a sorridere un poco, sospesi tra la Torino degli anni trenta e quella più tranquilla di fine anni cinquanta.

Le atmosfere del romanzo sono accoglienti e dolci quanto la trama stessa; si parla di enormi biblioteche fatiscenti, antri all'apparenza spaventosi e pieni di polvere, vecchi avvocati facenti parte di oscuri club letterari, nemici all'orizzonte, misteri, donne scomparse nel nulla. C'è addirittura un arcigno reverendo. 

La prosa è allegra, svelta, avvolgente. 

Il cavallo di battaglia dell'intera storia però è l'amore per la letteratura su cui si fonda.
Tante sono le citazioni e i riferimenti letterari.
Sono ricorrenti i riferimenti a Don Chisciotte, I promessi sposi, e Jane Eyre. 
E riguardo al romanzo di Charlotte Brontë ci sarà anche una sorpresa.
Insomma, viene voglia di riprendere quei classici tra le mani!

Per un lettore è molto bello giocare a leggere tra le righe, scoprire piccoli intrecci e riferimenti, lasciarsi trascinare da un mondo che sente proprio. E' una sensazione simile ad un abbraccio.

Nel libro si trova anche molto girl power; viene sottolineato con grazia come sia importante essere libere di pensare con la propria testa, anche solo per leggere un libro, e rincorrere la propria strada.
E' importante avere in mente un viaggio, non la destinazione, parafrasando quello che dice lo Stregatto ad Alice. ( Altro libro citato ne L'annusatrice di libri )























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