domenica 7 aprile 2019

Cattiva, Myriam Gurba: recensione


Cattiva
Di Myriam Gurba
Recensione.














Oggi vi parlo della mia ultima lettura, pubblicata di recente da Fandango libri.

Mi riferisco a Cattiva di Myriam Gurba.

Il libro è un romanzo, un memoir, un manifesto femminista senza filtri.

Myriam Gurba racconta la sua storia personale, partendo dall'infanzia, fino ad arrivare al momento cruciale del libro: il suo stupro.

Quando è solo una giovane studentessa universitaria, Myriam viene stuprata da un violentatore seriale e assassino che aveva già stuprato e poi brutalmente ucciso una donna di nome Sophia Torres e che farà delle altre vittime in seguito. Nella mente di Myriam si installa il fantasma della giovane donna che non ce l'ha fatta contro il comune carnefice. Questo fantasma la accompagnerà per molto tempo.

Cattiva però non è solo la storia di uno stupro; si parla di femminismo, indipendenza e razzismo.

La famiglia della autrice è una famiglia messicana, e molti sono gli aneddoti che a questo proposito vengono riportati nel libro. Sì parla di medici che rifiutano di ammettere l'anoressia di una ragazzina perché è messicana. I messicani mangiano bene e sono sempre felici, si sa. Si parla anche di professori che divengono testimoni silenziosi di molestie ai danni di ragazze minorenni.
È incedibile fin dove riescono a spingersi il pregiudizio, la paura e l'ipocrisia.

La prosa è molto diretta e cruda. Io l'ho trovata sincera; al giorno d'oggi non è scontato poter leggere un libro così, in cui trovare la voce di una donna che parla ad un'altra donna senza barriere.

È molto bella la sensazione di sorellanza che si può percepire; quasi come stare ascoltando a cuore aperto una conversione fatta dal vivo.

Bisogna saper apprezzare la sincerità quando viene offerta tanto limpidamente, accettarla e farne tesoro.

Myriam Gurba è oggi una insegnante e una artista; il fantasma di Sophia Torres sembra aver trovato pace dentro di lei.
Ho considerato il libro come una lettera aperta dell'autrice a se stessa, ma anche a tutti coloro che vogliano leggerla accettandone i contenuti senza ipocrisia. Le testimonianze appartengono a tutti quanti abbiano voglia di ascoltarle e riceverle.










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