mercoledì 24 aprile 2019

Indian summer: Recensione


Indian summer 
William Dean Howells
Recensione










Oggi parliamo della mia ultima lettura, nonché recente uscita per Fazi Editore, Indian Summer. 

William Dean Howells, l'autore, è stato uno scrittore americano vissuto tra l'ottocento e il novecento, amico di Mark Twain e prolifico autore con all'attivo circa quaranta romanzi!

Ne avevate mai sentito parlare? In caso la risposta sia negativa iniziate ora, ne vale la pena.

Non appena ho letto la trama del romanzo la mia curiosità è salita alle stelle. In questo romanzo convergono un sacco di elementi che mi attirano sempre, in fatto di storie. Innanzitutto si tratta di un romanzo americano; è ambientato in Italia, precisamente nella bella Firenze, e racconta le vicissitudini sentimentali e psicologiche di un uomo di mezz'età. 

Theodore Colville, il protagonista, dopo aver lasciato la direzione del giornale da lui stesso fondato, si reca a Firenze. La città è stata teatro, negli anni della sua giovinezza, di una storia d'amore finita per lui in amara delusione. Cosa succederà, adesso che persone del suo passato torneranno a fargli compagnia?

In libri come questo non è la trama vera e propria a farla da padrone, non l'azione, ma lo spessore della prosa, la sottigliezza dei dialoghi, la costruzione dei rapporti e le sfumature psicologiche dei personaggi. Tutto questo è estremamente curato in Indian summer ed è il motivo per cui ne ho apprezzato moltissimo la lettura.

Il tema del romanzo è il cambiamento, la maturazione individuale della persona in rapporto a se stessa e in rapporto agli altri. 

Questo tema da il via ad una serie di profonde riflessioni intersecate l'una nell'altra, profondamente connesse l'una all'altra. Se cambiare è inevitabile, anche tentare di rimanere ancorati al passato lo è. 
Dallo scontro di questi due mondi nasce una sorta di terremoto che l'autore racconta in maniera eccellente.

Il romanzo è pieno di personaggi molto vividi, partendo dal protagonista e arrivando fino alle semplici comparse. 
Questa vivacità è dovuta ad un talento particolare di Howells nello scrivere dialoghi molto ironici. 
L'ironia è parte fondamentale del romanzo; è un terreno di gioco su cui si scontrano interessi e amori. L'ironia si lega al dramma, alla commedia, riuscendo in un intreccio perfetto a raccontare i segreti che i personaggi non svelano in modo diretto. Il talento di uno scrittore sta anche nel fare intuire al lettore quello che sta succedendo, senza dirlo apertamente. Senz'altro William Dean Howells è un autore che riesce molto bene a sussurrare i segreti all'orecchio del lettore.

Nel corso del romanzo si trovano anche piccole perle meta letterarie; ad un certo punto i personaggi citano Howells stesso, ammettendo di conoscerlo come romanziere, e non solo: sostengono che potrebbero trovarsi in uno dei suoi scritti, piuttosto che in un romanzo di Henry James il quale è ritenuto troppo raffinato. Una trovata divertente.

Vengono anche citati altri autori che, palesemente, William Dean Howells apprezzava. Turgenev, ad esempio.

Per quanto riguarda la città di Firenze è  effettivamente una protagonista del libro. Dona ad alcune scene una atmosfera magica, intensa, che ovviamente la storia non avrebbe posseduto se fosse stata ambientata altrove. Di particolare misticismo e fascino è la descrizione del Carnevale, con le sue maschere e i suoi balli.

Voglio anche accennare brevemente ai risvolti sociali. Viene fuori l'immagine di una Italia cosmopolita, che accoglie nei suoi salotti uomini e donne provenienti da varie parti d'Europa. E sopratutto molti americani. Questa società vivace e culturalmente aperta è senz'altro bella da osservare, anche se dalle pagine di un libro. Inoltre è interessante osservare il nostro paese dalla prospettiva di altre persone, altri viaggiatori, e scorrere così alcune pagine di storia.

La lettura risulta non solo coinvolgente e spiritosa, di gran compagnia, ma Indian summer è effettivamente un libro scritto molto bene e curato nei minimi particolari. A questo proposito trovo perfette le parole che Gore Vidal ha speso per il romanzo: "Per coloro che sono ancora capaci di leggere romanzi per puro piacere, Indian summer è un libro meraviglioso." Non potrei essere più d'accordo.





















Nessun commento:

Posta un commento