venerdì 12 luglio 2019

Un altro mondo, di James Baldwin: recensione




Un altro mondo
James Baldwin
Recensione











Un altro mondo è il mio primo romanzo dell'autore americano James Baldwin, pubblicato nel mese di maggio da Fandango libri.

Secondo la quarta di copertina il protagonista del romanzo è Rufus, ragazzo di colore problematico, innamorato della donna bianca Leona.

In realtà la vera storia inizia con il suicidio di Rufus, e parla delle persone che lo conoscevano più intimamente. Il suo migliore - e unico - amico Vivaldo, la coppia di conoscenti Cass e Richard, l'amante di un tempo Eric, la sorella minore Ida.

I temi del libro sono la disuguaglianza razziale, l'amore, e sopratutto la triste impossibilità dell'amore stesso di superare alcune problematiche.

Solo l’amore può compiere il miracolo di rendere la vita sopportabile, solo l’amore, e anche l’amore non basta.” 

Uomini e donne, bianchi e neri, non sono altro che pedine di un gioco che si ripete sempre uguale, pur con le sue piccole diversità, e che conduce al dolore e alla insoddisfazione. 

Quello che James Baldwin sottolinea con precisione devastante, nel libro, è che due persone che si amano — come Vivaldo e Ida —  non vivono la loro relazione solo di fronte a se stessi, ma tirano all'interno di essa una miriade di problematiche inerenti al mondo. 
Non è possibile risolvere problemi così grandi all'interno di una coppia, e così i due amanti si trasformano in furie che si distruggono a vicenda per poi ripiombare prima in momenti di passione e poi nell’apatia.

E' un messaggio profondamente doloroso, questo, l'amore che non può risolvere tutto, ma assolutamente reale e dignitoso. Non ci troviamo in una favola.

Nel frattempo, nonostante l’amore debba unirsi alla disillusione, l’autore descrive i sentimenti in tutta la loro innocenza e caparbietà. Riesce benissimo a mostrare entrambe le facce della medaglia, violenza e dolcezza. Due realtà che sembrano incompatibili, ma che invece coesistono in un rapporto amoroso. In tutti i rapporti.

La New York raccontata nel libro è quella dei primissimi anni sessanta; si respira l'aria satura di odori umani e alcolici, quella dei locali dove uomini neri e bianchi suonano il jazz. E' una città più notturna che illuminata dal sole. La New York di James Baldwin è una New York notturna, in cui uomini, come gatti randagi, non fanno altro che andare alla ricerca di un po' di felicità o, in assenza di essa, dell’assoluzione.

La prosa di James Baldwin è spettacolare, magnifica. Non solo riesce, in termini di struttura del romanzo, a narrare sia del passato che del presente, ma è come lo fa a segnare la differenza.

E' raro trovare una prosa così dettagliata nello scendere a descrivere i sentimenti. James Baldwin scava con una arma affilata nel corpo e nell'anima umana. Non risparmia niente, non trascura niente. E' una bomba ad orologeria. Ci sono dei momenti di tenerezza potentissima, così come quelli in cui l'odio esplode feroce. Sicuramente il mio giudizio è stato molto influenzato da questa prosa eccellente, incisiva e spietata, che ho amato.

Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, è a mani basse uno dei romanzi migliori che ho letto fino ad ora quest'anno. Se non il migliore. 

Un altro mondo è una epopea dei sentimenti umani, destinata a risolversi in un silenzio aggressivo e in una fine senza fuochi d'artificio. Per alcuni la vita prenderà una piega positiva, per altri invece non resta che rapporti devastati. Questa è la vita dei personaggi di James Baldwin, un autore americano di altissimo livello! Famoso per "La stanza di Giovanni" — di cui ho sentito molto parlare e che mi aspetta in libreria —  ha scritto parecchio. 
Tra le sue altre opere mi interessa anche "Se la strada potesse parlare", definita "una struggente storia d'amore." In effetti la parola “struggente” si lega particolarmente bene alla prosa di James Baldwin.


L'amore raccontato da James Baldwin vale la pena di essere letto, così come il resoconto vivido e doloroso della disuguaglianza sociale nei confronti dei neri.  La disuguaglianza però comprende anche fenomeni più intimi, rispetto a quelli sociali e di razza; la disuguaglianza esiste nei rapporti di coppia, nei rapporti familiari, anche nei rapporti tra amici. Detto così sembra che qualsiasi tipo di rapporto possa trasformarsi in un valico troppo alto, per essere attraversato, troppo difficile per essere compreso, ma rimane comunque una rappresentazione reale di come è la vita vera — oltre le pagine di un libro. 

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